Pills of me.

Mi chiamo Marina sono laureata in scienze e tecnologie ambientali,fotografa naturalista,subacquea, trekker,sono una mamma a tempo pieno di una bimba meravigliosa e moglie di un marito perfetto. A dieci mesi di allattamento mi è stato diagnosticato un cancro alla mammella di II grado.Mi curo e intanto penso che questa situazione della mia vita abbia di sicuro qualcosa da insegnarmi. Me lo insegna ogni giorno, ogni ora ogni secondo. Stare in ascolto, affinare l’attenzione, mi permette di sentirmi sempre pienamente viva.Sono qui per scrivere e condividere con voi.

Assegno ordinario di invalidita per i pazienti oncologici durante la chemioterapia

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MIsSpettinata
Ammalarsi di tumore è una grande sfiga, un dramma, una tragedia, un incidente di percorso…possiamo definirlo in tanti modi.

E’ fondamentale confrontarsi per vedere qualche spiraglio ed  iniziare la dura, lunga, difficile salita.

Il primo passo è essere informati su quelli che sono i diritti del malato oncologico per alleggerire, almeno da un punto di vista economico, il periodo difficile e impegnativo fisicamente e psicologicamente.

Se ritenuti invalidi civili si può fare richiesta diassegno ordinario di invalidità.

Di seguito i passi da fare per verificare la propria percentuale di invalidità civile:

  • Andare dal medico di famiglia e farsi fare la richiesta per le due pratiche: quella diinvalidità civile ((L. 118/1971)  e quella dihandicap ((L. 104/1992)  da inoltrare ad un patronato.
  • Portare le richieste ad un patronato e far fare le domande dello stato di riconoscimento di invalidità e handicap.

  • Aspettare di essere contattati dall’inps tramite lettera ed sms per la visita medica

  • Una volta espletata la visita dell’inps si riceverà comunicazione della percentuale di invalidità temporanea assegnata e il malato oncologico potrà godere dei diritti previsti per il disabili e familiari che lo assistono previsti dalla Legge 104.

ESENZIONI:

Il paziente oncologico ha diritto all’esenzione totale del pagamento del ticket per farmaci, visite, esami inerenti alla propria patologia (D. M. Sanità 329/1999).  Il codice identificativo che il medico deve scrivere sulle impegnative è lo 048.

Se la percentuale di invalidità civilericonosciuta è del 100% il paziente ha diritto all’esenzione totale, per tutte le patologie, anche quelle non collegate a quella da cui è affetto.

DONNE OPERATE AL SENO:

Il servizio sanitario nazionale, previa richiesta corredata da documentazione, fornisce la protesi mammaria esterna gratuitamente.

PARRUCCA:

Alcune regioni italiane danno un bonus per l’acquisto della parrucca, in Piemonte, ad esempio, è di 250 euro.

CONTRASSEGNO POSTEGGIO:

Il comune fornisce, per un tempo determinato,  un contrassegno personale per posteggiare negli spazi riservati.

ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA’

La percentuale di invalidità  tra il 66% e il 100% da’ diritto all’ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA’ se si in possesso dei seguenti requisiti:

  • lavoratori dipendenti

  • avere una contribuzione all’inps di almeno 5 anni, di cui 3 anni nell’ultimo quinquennio.

Per ottenere l’assegno i passi da seguire sono:

W LA VITA.

Di colpo ti senti smarrita, confusa, sconvolta, sei riluttante a crederci e… quelle parole che incalzano nella mente “non è vero, non è possibile, hanno sbagliato diagnosi”

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Poi, giorno dopo giorno diventi sempre più consapevole e un’immensa rabbia si scatena dentro; punti inutilmente il dito contro te stessa colpevolizzandoti e assillandoti “se solo fossi stata più previdente…” e poi non sai più con chi prendertela e continui a chiederti “perchè proprio a me?” e più te lo domandi, più ti arrovelli e ti avvolgi in una spirale senza risposte.
E poi lo sconforto, il buio senza la luce, la sofferenza insopportabile, il tuo corpo che cambia, la vita stravolta, l’impotenza delle persone care che ti assistono e l’unico desiderio è quello di chiudere gli occhi per sempre per mettere fine a tutto ciò.
E sprofondi ogni giorno di più, ma quando sei ad un passo dal fondo più nero, avviene qualcosa di straordinario; senti arrivare una forza incredibile che irrompe, un qualcosa che grida impetuoso dentro.
Credo si chiami VOGLIA di VIVERE ed è quella che ti fa risalire in superficie.
E allora ringrazi il Cielo per esserci ancora perchè quella che stai vivendo è una seconda opportunità di vita. E’ una nuova vita in cui prendi sottobraccio il”mostro”, ci vivi insieme, stringi un patto con lui “o.k. ci sei, fai parte di me, ma non puoi impedirmi di vivere la mia vita”.
Ed è stupendo apprezzare tutto ciò che hai e che puoi fare ancora, il grande affetto delle persone che ti vogliono bene, la gioia di aprire ancora gli occhi ogni mattina, perchè la vita è unica, la vita è meravigliosa e va vissuta istante dopo istante fino all’ultimo dei giorni cogliendo tutto ciò che di bello esiste.
Questo è il messaggio che voglio estendere a tutti coloro che come me stanno combattendo una dura battaglia “Non mollare mai, non arrenderti e trova ogni giorno la forza, la determinazione ma soprattutto la grande e immensa gioia di vivere”
W. la vita!!!!!

…delicatezza questa sconosciuta…

La mia diagnosi Km 0.

Allora, premetto che non voglio dire a nessuno come fare il proprio lavoro, soprattutto in un mestiere cosi complicato come quello del medico. Ma Dio Santo! Però quando si deve dare una notizia “come quella di avere un cancro” bisognerebbe quantomeno essere si diretti, ma essere un po’ piu’ dolci possibili dato il boccone cosi amaro da digerire. Vi di co questo perché quando a me è stato dato il risultato della biopsia in quetsa maniera.

MEDICO: buongiorno signora è venuta da sola?
IO: si
MEDICO: ah…capisco, chiuda la porta allora.
(intendeva la porta che dallo studietto dava nel corridoio del DH di senologia)

IO: Ma cosa è successo scusi?
(la notte non avevo dormito, ero preoccupatissima per ché me lo sentivo che c’era qualcosa che non andava)

MEDICO: EEE ALLORA I RISULTATI MI DISPIACE NON SONO BUONI.
IO: cosa vuol dire mamma mia che significa …
Medico: Ha un tumore maligno alla mammella di secondo grado .
ALIENAZIONE,MACIGNO, IL CUORE HA INIZIATO A BATTERE ALL’IMPAZZATA, SUDORAZIONE,CALDO,RONZIO ALLE ORECCHIE. Ho pensato: morirò? quanto mi resta da vivere? Come lo dirò a casa a mia madre, che farò con la mia piccola?. Ho rivisto in una frazione di secondo tutti momenti bellissimi della mia vita.

Improvvisamente mi riprendo e scoppio a piangere,il medico senza il benchè minimo tatto inizia a parlare di carte, esami… poi chiama una dottoressa che da donna avrebbe dovuto, dico, DOVUTO essere più gentile e spiegarmi subito che non sarei morta, che si cura, che non è il TUMORE che tutti immaginano , quello senza NESSUNA via d’uscita. Ma non è stato così, non mi ha spiegato nulla, si è limitata a fissarmi con gli occhi di un lemure in camice bianco senza dirmi niente di niente. Sono stata IO a farle le domande, con la voce tremante e per assurdo mi sono anche scusata del fatto che stessi piangendo ( che debole la mente umana).

IO: Si muore?
MDICI: diciamo che ci sono delle cure o operazioni da fare.
NULLA .NADA.NIENTE. NESSUNO dei due mi disse che con il mio tumore la ricerca aveva ormai fatto passi da gigante e che le possibilità di guarigione erano alte.

Sono uscita dall’ufficio portandomi dietro il mio macigno, con le mie domande non soddisfatte, o meglio, senza le risposte che mi sarei voluta sentir dire.

Dopodiché sono andata in corridoio e ho pensato alla prima parola che avrei dovuto dire nel momento in cui avrei chiamato mio marito. Poi ho pensato che non era vero, non ero sola, mi aveva accompagnato mio padre che aspettava nel parcheggio dell’ospedale e col quale avevo appena avuto un litigio. Mamma mia, pensavo come faccio?. Chiamai mio marito sul cellulare di un collega perché il suo non prendeva e chiesi se per favore urgentemente poteva passarmelo. Mio marito mi richiama dopo qualche minuto in ansia anche lui e quando gli dissi:

_” amore ho ritirato gli esami ….e …non sono …buoni. Amore….. ho un tumore“_.

Non sto qui a dire il suo sgomento mentre mi chiedeva:

”ma non è che si sono sbagliati?“_

_ ”No, non c’è nessun errore”_

”Ci vediamo a casa sto arrivando”_

Ragazzi che brutto, vedere gli occhi dei miei, di mio marito di mia sorella pieni di paura per un cosa che riguardava me. Mi senti vo tremendamente in colpa, anche se sapevo e so che noné colpa mia. Il fatto di sentire la preoccupazione degli altri per me mi distruggeva alla stregua della realtà che stavo vivendo.

Ritornando al titolo del post di oggi ecco parlava di tatto nei dottori! Loro sono TENUTI a essere rispettosi e gentili verso il paziente,specialmente quando si tratta di argomenti cosi delicati. Sbolognare una ragazza di 32 anni con quattro parole è veramnete ….non so trovare l’aggettivo adatto.

Per fortuna poi ho avuto la fortuna nei nostri vari giri tra medici (3 per l’esattezza) di trovare professionisti umani e con un cuore .Ma di questo vi raccontero’ un’altra volta.

Come vivo dunque?

Intanto, dopo brevi momenti di fuga e negazione e altri di paura terrore,si l’ho ammetto tanto terrore (soprattutto la notte), ho scelto di osservarlo, questo tumore, senza senza sottovalutarlo, dandogli del Lei.
Come se volessi farmi piacere  in modo da starli a genio e farmelo amico. Si lo so, sembrero’ stupida con queste parole ma é cosi. Perchè anche a me faceva paura la parola:cancro. Fino al momento in cui non ho imparato a pronunciarla a voce chiara. Mi è successo dopo che me lo hanno diagnosticato, davanti allo specchio facevo le prove con varie intonazioni, per provare a me stessa che qualunque sia stata l’intonazione da me usata sarebbe stata comunque tutto affrontabile. Continua a leggere